Il Plenum supremo dell'OF nella riunione del 16 settembre 1941 a Lubiana annunciò la decisione secondo la quale l'OF si appropria del diritto esclusivo di rivolta contro l'occupante. Da quel momento chiunque operasse al di fuori dell'OF veniva considerato un traditore. Fu questo atto del Partito Comunista che portò alla divisione della nazione slovena, che portò alla guerra civile (il periodo più buio della storia slovena) e che il partito alimentò sistematicamente anche negli anni del dopoguerra.
Molti cosiddetti traditori furono condannati a morte, compresi molti cattolici sloveni coscienziosi. Molte persone, anche tra i sacerdoti e i teologi, che inizialmente erano solidali con la FP, se ne allontanarono dopo numerose liquidazioni. Divenne presto chiaro a molti cosa si nascondeva dietro i vari slogan dei sostenitori della rivoluzione marxista; è molto significativo il fatto che i membri del partito comunista non abbiano attaccato tanto l'occupante, ma soprattutto i connazionali sloveni che erano o potevano essere i suoi oppositori ideologici. La violenza comunista convinse molti a dover difendere le proprie case.
Queste circostanze le ha vissute il giovane Bernard Štuhec di Kupertinci, ventenne, nella parrocchia di S. Jurij ob Ščavnica. Nel 1932 lasciò la sua casa a Veržej, dove iniziò la sua formazione presso la scuola media salesiana. Il suo ex compagno di classe lo ricorda bene e lo presenta così: "Era molto socievole tra gli studenti, ma non si distingueva mai. Si distingueva per una pulizia esemplare. Era molto spirituale, cosa che dimostrava soprattutto con un grande amore per il culto e la parola di Dio. Prima aveva chiaro l'obiettivo di diventare sacerdote e si preparava diligentemente per questo. Aiutava anche gli altri a prendere sul serio la loro preparazione alla professione. Gli piaceva pregare nella cappella. A volte, quando gli altri andavano nel cortile, lui prima entrò nella cappella per salutare il Beato, e poi si unì ai suoi compagni nel gioco.
Dopo il quinto anno di liceo, Bernardo fece domanda per essere ammesso al noviziato, dove entrò nell'estate del 1938. La sua sonovina scrisse: "Era un'anima mistica, costantemente collegata a Dio. A causa di questa dimensione spirituale, era sempre capace di essere molto gentile, molto educato, disponibile e a disposizione di tutti. Il suo comportamento, la sua parola e la sua vita mostravano uno straordinario impegno per una vocazione spirituale." Dopo aver terminato il liceo, ci fu un periodo di pratica educativa, che Bernard dedicò allo studio delle lingue classiche presso l'Università di Lubiana. Così si preparava per il suo futuro lavoro al ginnasio Rakovní. Viveva a Rakovnik. In questo momento è stata annunciata una mobilitazione generale. Come molti altri, anche Bernard Štuhec vide l'attività disastrosa dei comunisti e, insieme ad altri teologi che vedevano in questa la soluzione migliore, si unì alle Guardie Interne che resistettero alla violenza comunista e all'uccisione di persone innocenti. Alla fine della guerra Bernard Štuhec andò in Carinzia come guardia nazionale. Di lì, nel 1945, gli inglesi, insieme ad altre guardie domestiche, lo restituirono e lo consegnarono astutamente ai comunisti. Bernard Štuhec è stato visto per l'ultima volta prigioniero a Teharje, dopodiché di lui si sono perse tutte le tracce. Non si sa dove i partigiani di Teharij portarono Bernard Štuhec e dove fu assassinato, ma è certo che finì vittima della violenza comunista, che i partigiani attuarono soprattutto contro preti e teologi.
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