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San Cadoc di Llancarfan Abate

21 settembre

Martirologio Romano: Nel monastero di Llandcarfan nel Galles meridionale, san Cadóco, abate, sotto il cui nome furono fondati molti monasteri anche in Cornovaglia e in Bretagna.


La leggenda si è talmente impadronita delle vicende della vita di Cadoc, che appare quasi del tutto impossibile dire qualcosa di storicamente certo sulla figura di questo santo del Galles, cui è attribuita la fondazione del celebre monastero di Llancarfan (o Llancarvon; altri, tuttavia, danno come fondatori san Germano e san Dubricio). Ci sono pervenute due Vitae di Cadoc, redatte tra la fine del sec. XI e l'inizio del XII da due monaci di Llancarfan: Lifris e Caradoc.
Secondo quanto può ricavarsi da questi testi, Cadoc figlio primogenito di Gundleus (Gwynnlliw Filwr o Gundiou il Guerriero), re del Galles meridionale, e di Gladusa (Gwladys), figlia o nipote di san Brychan, nacque verso la fine del sec. V e fu battezzato col nome di Cathmail da un vecchio eremita irlandese, san Meuthi. A sette anni Cadoc ottenne dai genitori il permesso di porsi sotto la direzione di Meuthi, dal quale ebbe la prima istruzione, e poi abbracciò la vita religiosa, passando alla scuola aperta a Gwent (Monmouthshire) da Tathai, presso cui restò per dodici anni. Ben presto Cadoc fu in grado di aprire egli stesso una scuola e fondò, verso il 518 sembra, il monastero di Llancarfan («Chiesa dei Cervi»), al quale convennero molti desiderosi di seguire i suoi insegnamenti. Verso il 523 si recò in Irlanda con alcuni discepoli e, volendo apprendere le sette arti liberali, per tre anni soggiornò nel Lismore sotto la guida di Muchutu. Tornò poi in patria con molti compagni irlandesi e si recò nel Brecknock, ove era giunto dall'Italia Bachan, retore famoso, dal quale Cadoc volle apprendere il latino secondo il metodo romano.
A quei tempi nel paese infuriava una grave carestia e Cadoc un giorno, seguendo incuriosito un topo che aveva tra le zampe un chicco di grano, scoprì una grande casa sotterranea nella quale era un granaio ben fornito. L'episodio sembra verisimile perché i Celti usavano servirsi di granai sotterranei, alcuni dei quali, in rovina, sono visibili ancora nel Galles e nel Cornwall. Il grano servì a sfamare i poveri del distretto e il luogo dove era stato trovato, donato da Brychan a Cadoc, prese il nome di Llanspyddid. Cadoc vi edificò un monastero, che lasciò poi a Bachan, per tornare a Llancarfan il cui monastero, però, era stato distrutto. Cadoc ricostruì chiesa e monastero presso il Severn, a tre miglia da Cowbridge, e vi aprì una scuola alla quale, secondo Giovanni di Tynemouth, studiò anche il grande sant Illtyd. I monaci di Llancarfan, quando non lavoravano nei campi o nei boschi, trascrivevano le Sacre Scritture e altri testi. Per merito di Cadoc, che ebbe anche la gioia di convertire i suoi genitori, il monastero fu risparmiato dalle razzie più volte minacciate contro di esso per diversi motivi (tra l'altro, dai genitori di un giovane che vi era entrato contro la loro volontà).
Cadoc si sarebbe recato in Grecia e a Gerusalemme (544?) per tornare poi a Llancarfan dove, tra gli altri, si dice abbia avuto per discepolo anche Gildas che, però, probabilmente insegnò nel monastero e non vi fu scolaro.
Secondo Caradoc, Gildas e Cadoc si ritirarono nelle isole di Rouech e Echni per sfuggire i fastidi causati dalla loro popolarità; durante le invasioni sassoni i due si rifugiarono in Bretagna, dove Cadoc fondò un monastero in un'isola delle Morbihan: per facilitare l'afflusso dei discepoli Cadoc unì l'isola alla terraferma con un ponte in pietra. Lasciata poi sotto la guida di Katgwalader la comunità, già divenuta fiorente, tornò in Inghilterra. Ritiratosi a Benevenna (nome romano per Weedon, Northamptonshire), Cadoc vi morì di morte naturale, secondo Caradoc, ucciso da un soldato sassone, secondo Lifris. Colgan e Lanigan danno il 570 come data della morte.
E interessante notare che un ulteriore capitolo è stato aggiunto alle vicende di Cadoc da quanti hanno affrettatamente identificato Benevenna con Beneventum: secondo questi autori, dunque, Cadoc si sarebbe recato in Italia, sarebbe divenuto vescovo di Benevento e vi sarebbe stato martirizzato. A coronamento di queste fantastiche supposizioni, Cadoc viene identificato con Sophias, martire che figura tra i più antichi vescovi di Benevento.
Venerato in Bretagna, nel territorio di Vannes, nel Léon e nell'antica Cornovaglia, Cadoc è celebrato il 23 gennaio nel priorato di San Michele a Newport e nella cattedrale di Belmont nel Galles. Il 21 settembre ricorre la sua festa nella diocesi di Vannes, mentre i Bollandisti lo ricordano al 24 gennaio. Cadoc è patrono di Llanspyddid e di altre chiese del Galles e della Bretagna.


Autore:
Faustino Mostardi


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2011-09-02

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