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San Michele Klopskij Principe, “folle per Cristo”

11 gennaio (Chiese Orientali)

† 1456

Fu un santo moscovita, di nobile lignaggio e impartentato con il Principe Dimitri Donskoj (1363 - 1389), “folle per Cristo”, termine usato per indicare coloro i quali, simulando la pazzia, vivendo della carità e disprezzando il proprio corpo, erano convinti di partecipare più attivamente alla passione di Gesù e redimere in tal modo l'umanità dai peccati. Convinto di seguire la propria vocazione, abbandonò adulto Mosca vestito solo di cenci, giungendo quindi al monastero di Klops, vicino Novgorod. Qui visse per 43 anni, umiliando il proprio corpo con duri lavori, digiuni, veglie forzate e ogni sorta di privazione, ricevendo, come riferiscono le sue agiografie, il dono della chiaroveggenza da Dio. Denunciò i vizi e le debolezze della gente che incontrava, non avendo alcun timore del potere di colui contro il quale si trovava a confrontare. Annunciò la nascita del Principe Ivan III il 22 gennaio 1440 e la prigionia di Vassili II a Novgorod. Dopo aver indicato il posto all'interno del monastero dove intendeva essere sepolto morì l'11 gennaio 1453, giorno in cui viene commemorato dalla Chiesa Ortodossa Russa.



Principe, «folle per Cristo», santo, ?-1456. Chiesa russa. Le notizie su Michele sono raccolte in una Vita, un esempio del genere agiografico del sec. XV (composta nel 1478-1479, il periodo più acuto di lotta per la sottomissione di Novgorod a Mosca); spicca per la sua diversità rispetto ai canoni, per la sua affinità alla leggenda e al racconto orale: mancano l'introduzione, la conclusione, le notizie biografiche, è composta di brevi narrazioni indipendenti una dall'altra, di singoli episodi della vita di Michele. Questa Vita ci è pervenuta in tre redazioni. La prima è definita da Kljucevskij «redazione dei miracoli», la seconda «redazione delle profezie» (sono entrambe pubblicate da Nekrasov). La terza redazione venne stesa ad opera di Vasilij Michajlovic Tuckov, su incarico dell'arcivescovo di Novgorod Macario, nel 1537, per le Letture mensili. Gli Annali di Novgorod parlano dell'arrivo di Michele a Novgorod nel 1408: «Giunse il beato Michele Klopskij, consanguineo dei grandi principi moscoviti, da Mosca». Michele apparve improvvisamente nel monastero della Trinità a Klopov (a 3 verste da Novgorod, sulle rive del fiume Vereza), il 24 giugno 1412, festa della Natività di san Giovanni Battista: incensando gli edifici monastici durante le funzioni del mattutino, i monaci lo trovarono in una cella intento alla lettura delle Lettere apostoliche; visse qui fino al 1419 senza rivelare a nessuno la propria identità, in austera penitenza e solitudine, prendendo cibo solo nei giorni festivi e praticando la «follia per Cristo». Solo il 6 agosto 1419, festa della Trasfigurazione, il principe Costantino Dimitrievic figlio di Demetrio Donskoj e fratello minore del gran principe moscovita Basilio I e governatore di Novgorod, in visita al monastero, lo riconobbe e ne svelò così l'identità e le nobili origini. Durante la sua permanenza al monastero, Michele compì numerosi miracoli, salvando dalla siccità e dalla carestia i monaci e la popolazione della regione; era noto anche per il suo dono della chiaroveggenza spirituale e per il suo coraggio nell'ammonire i potenti; nel 1440 - narrano ancora gli Annali - preannunciò la nascita del futuro zar Ivan III, che avrebbe posto fine all'indipendenza di Novgorod, come punizione divina per i contrasti interni fra gli abitanti della città. Il monastero della Trinità di Klopov occupava un posto particolare fra i monasteri di Novgorod: fu uno degli ultimi a sorgere, e inizialmente non aveva possedimenti terrieri: di qui gli scontri con i grandi latifondisti proprietari delle terre accanto a cui il monastero sorgeva, e di qui anche gli accenti di invettiva contro i potenti di cui è ricco il racconto della Vita di Michele. La memoria di Michele ricorre l'11 gennaio, per decreto del metropolita Macario, del 1547: «Si celebri e si festeggi ovunque, l'11 gennaio, il nuovo taumaturgo Michele, "folle per Cristo" di Klopov». Le sue reliquie erano venerate nel monastero di Klopov. Il Manuale iconografico ne dà la seguente descrizione: «Alquanto canuto ha la barba similmente a Barlaam di Chutyn', il volto pallido ed emaciato, vesti monastiche».
 


Autore:
Anna Vicini


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2007-08-31

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