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San Landerico Abate

17 aprile

Figlio primogenito di san Vincenzo Madelgario e santa Waldetrude, Landolfo succedette al padre nel governo delle abbazie di Soignies e Hautmont, da lui fondate, intorno al 675. La sua "Vita", redatta tra l'XI e il XII secolo, narra l'opposizione paterna alla sua vocazione clericale, episodio che però si rivela una copia letterale dalla "Vita" di san Gallo di Clermont. Alcune fonti lo indicano come vescovo di Meaux o Metz, ipotesi da escludere per mancanza di riscontri nelle liste episcopali. Più probabile la sua carica di vescovo regionale della sua provincia nativa (Montensis). Oggetto di culto locale a Mons, Soignies e nella diocesi di Tournai, le sue reliquie erano venerate nella collegiata di Soignies. L'iconografia lo raffigura con pastorale, mitra e un libro con rasoio, come nella statuetta bronzea di Stefan Gold sul sepolcro di Massimiliano I a Innsbruck.



BIOGRAFIA

Figlio primogenito del conte di Hainaut, s. Vincenzo Madelgario e di s. Walde-trude (fr. Waudru), succedette nel 675 al padre nel governo delle due abbazie di Soignies e di Hautmont da lui fondate e mori un 17 apr. verso il 690.
La sua Vita, redatta nell'XI-XII sec, ricorda l'opposizione paterna al suo ingresso nel clero, ma questo episodio, nella Vita di s. Vincenzo, è una trascrizione letterale di un passaggio simile della Vita di s. Gallo di Clermont scritta da Gregorio di Tours (cf. A. Poncelet, in Anal. Boll, XII [1893], pp. 422-40). Questo stesso testo ed alcuni altri (v. Chronicon Cameracense) lo dicono anche ve­scovo di Meaux (Madlensis) o di Metz (Mettensis). L'ultima ipotesi è da escludersi del tutto, poiché nulla nelle liste episcopali ci permette di inserirvi L. E anche poco verosimile che sia stato vescovo di Meaux, salvo, forse, durante la sospensione di cui fu oggetto il vescovo Hildevertus. Probabil­mente egli fu vescovo regionale della sua provincia nativa (Montensis). Fu oggetto di un culto locale a Mons, a Soignies e in diocesi di Tournai con festa il 17 apr. Le sue reliquie erano venerate nella collegiata di Soignies.
L'iconografia lo rappresenta con il pastorale, la mitra e un libro su cui è posato un rasoio. Cosi si può vedere nella statuetta bronzea, opera di Stefan Gold, che figura, tra le altre, sul sepolcro dell'imperatore Massimiliano nella chiesa di Corte di Innsbruck.

Autore: Gerard Mathon
 

ICONOGRAFIA

La supposta origine regale del santo, ritenuto discendente degli antichi re bret­toni, giustifica il fatto di vederlo spesso rappresen­tato con gli attributi propri di un sovrano; la corona, lo scettro (talvolta sostituito da un bastone di pellegrino), il pomo imperiale; così appare raffi­gurato ad es. in una statua del 1492 sull'altare maggiore del duomo di Coira, nella vasta pala dell'altare a lui dedicato nella stessa chiesa ed in altre opere d'arte conservate in chiese di Coira e nel Museo Retico della stessa città. In un sigillo della diocesi del 1282, appare seduto in trono.
Divenuto patrono dei fabbricanti di formaggi s. Landerico ha in opere più tarde, quale specifico attributo, la spatola di legno usata da quegli artigiani ed anche una forma di formaggio. Una scena, peraltro convenzionale, rife-rentesi alla sua supposta attività di fabbricante di formaggio, è il dipinto moderno di G. Manzoni, eseguito per la Confraternita dei Formaggiari nella chiesa di S. Bernardino alle Ossa di Milano, che lo rappresenta mentre, in abiti da lavoro, sulla soglia della sua piccola fabbrica, distribuisce pezzi di formaggio ai poveri.

Autore: Angelo Maria Raggi


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2008-12-22

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