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> Home > Sezione Gruppi di Martiri > Servi di Dio Martiri Burundesi (Michel Kayoya e 43 compagni) Condividi su Facebook Twitter

Servi di Dio Martiri Burundesi (Michel Kayoya e 43 compagni)

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† Burundi, 1972 - 1997

La prima causa di beatificazione e canonizzazione aperta in Burundi riguarda quarantaquattro candidati agli altari, uniti dall’aver amato profondamente il popolo burundese e aver scelto di non abbandonarlo: per questa ragione sono stati definiti “martiri della fraternità”. Il lemma (ossia, tecnicamente, l’intestazione della causa) è “Abbè Michel Kayoya e XLIII compagni martiri”. L’abbé Michel Kayoya, sacerdote della diocesi di Gitega, letterato e poeta, era convinto che le differenze interetniche facessero parte della storia e delle radici del suo Paese. Fu rapito la notte del 13 maggio 1972 e fucilato quattro giorni più tardi. Il 30 settembre 1995, nella missione di Buyengero, vennero invece assassinati i sacerdoti saveriani padre Aldo Marchiol e Ottorino Maule, insieme alla volontaria laica Catina Gubert. Il 30 aprile 1997, infine, venne assaltato il Seminario Minore di Buta. Quaranta allievi non vollero separarsi gli uni dagli altri in base alle etnie di appartenenza e, per questa ragione, morirono a colpi di armi da fuoco. Il processo diocesano sul loro presunto martirio in odio alla fede fu aperto nella diocesi di Bururi il 21 giugno 2019 e concluso il 2 agosto 2022. Gli atti del processo ottennero il decreto di convalida l’11 gennaio 2023.



La Chiesa cattolica in Burundi, nella seconda metà del secolo scorso, affrontò le conseguenze di una lunga guerra civile. Almeno cinquecentomila persone, compresi sacerdoti, suore e catechisti, vennero uccisi per non aver rispettato le direttive statali, per le quali la popolazione doveva essere rigidamente divisa nelle due etnie principali: i tutsi, cacciatori, e gli hutu, raccoglitori. Anche alcuni missionari stranieri, decisi a non lasciare il popolo burundese, hanno condiviso le fatiche e i dolori della guerra, impegnandosi a difendere chi era più povero o abbandonato.
La Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere, ossia i padri Saveriani, ha sempre conservato memoria e fama di martirio di due suoi membri: i padri Ottorino Maule e Aldo Marchiol, assassinati nella missione di Buyengero il 30 dicembre 1995. Insieme a loro aveva trovato la morte Caterina Gubert, detta Catina, volontaria laica loro amica e collaboratrice dal lungo tempo.
Per questa ragione, i Saveriani hanno deciso di avviare i primi passi per la loro causa di beatificazione e canonizzazione, trovando pieno appoggio dalla Conferenza Episcopale del Burundi.
La Congregazione delle Cause dei Santi, però, ha suggerito di unire nella stessa causa un sacerdote nativo del Burundi, l’abbé Michel Kayoya, e il gruppo dei quaranta allievi del Seminario Minore di Buta, già noti a livello internazionale. In questo modo, la definizione di “martiri della fraternità”, già attribuita ai quaranta seminaristi, si adattava anche agli altri e al loro impegno per i burundesi.
L’abbé Kayoya, nei suoi scritti e nel suo ministero, aveva cercato di ricordare ai giovani generazioni del suo Paese le radici da cui provenivano, esaltando le differenze tra le etnie come fonte di ricchezza reciproca. Per questa ragione, fu rapito la notte del 13 maggio 1972 e fucilato quattro giorni più tardi. Mentre si preparava davanti al plotone d’esecuzione, intonò il Magnificat e perdonò chi l’avrebbe ucciso.
I seminaristi di Buta, invece, erano stati educati dal loro rettore e dagli altri professori a considerarsi fratelli gli uni degli altri e a puntare tutti insieme al sacerdozio. Il 30 aprile 1997, un gruppo di ribelli hutu irruppe nel Seminario e ordinò ai ragazzi di dividersi in base alle etnie di appartenenza, ma loro non vollero lasciare i propri compagni. A quel punto, i ribelli aprirono il fuoco: morirono quaranta allievi, tra i sedici e i ventiquattro anni.
Il 28 marzo 2019 la Santa Sede concesse il nulla osta per l’avvio della causa. Il processo diocesano per l’accertamento del loro martirio in odio alla fede fu invece aperto il 21 giugno 2019, nella diocesi di Bururi. L’ultima sessione del processo fu celebrata il 2 agosto 2022. L’11 gennaio 2023 il Dicastero delle Cause dei Santi pubblicò il decreto di validità giuridica sugli atti del processo.

L’elenco

98050 - Michel Kayoya, sacerdote della diocesi di Gitega
† Mugera, 17 maggio 1972

93690 - Aldo Marchiol, sacerdote dei Missionari Saveriani
93691 - Ottorino Maule, sacerdote dei Missionari Saveriani
98049 - Catina Gubert, laica della diocesi di Trento
† Buyengero, 30 settembre 1995

38100 - 40 allievi del Seminario di Buta
† Buta, 30 aprile 1997


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2023-11-18

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