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> Home > Sezione Venerabili > Venerabile Maria Colomba di S. Maria della Croce (Maria Cristina Tondi) Condividi su Facebook Twitter

Venerabile Maria Colomba di S. Maria della Croce (Maria Cristina Tondi) Domenicana

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Bagnaia, Viterbo, giugno 1696 – Viterbo, 26 novembre 1731

Monaca domenicana è ricordata per la sua perfetta e indiscussa obbedienza, il servizio agli altri, e le continue e quotidiane penitenze che si infliggeva e il più totale distacco dalle cose terrene. Donna di profonda preghiera, a volte cadeva in estasi.  Oltre a dormire stesa sopra una croce, è stata documentata la sua compartecipazione ai dolori della Passione.



Maria Cristina Tondi nacque nel mese di giugno del 1696 a Bagnaia in provincia di Viterbo, da Antonio e Caterina Moltoni. Già da piccola ebbe una grande venerazione per la Passione di Gesù e l’Eucarestia.

Terziaria domenicana
Anche se in gioventù frequentò assiduamente il santuario domenicano di Santa Maria della Quercia a Viterbo, le povere condizioni economiche della famiglia le impedirono di entrare da subito nell’Ordine delle Domenicane.
Nel 1719, a soli ventitré anni entrò a far parte del Terz’Ordine di S. Domenico.
Maria Cristina viveva in una sorta di stretta clausura nella casa dei suoi genitori da dove usciva solo per recarsi in chiesa a pregare e per ricevere l’Eucarestia.

Entra tra le monache domenicane
Tredici anni dopo, nel 1729 riuscì a coronare il suo desiderio di farsi monaca domenicana. Infatti per concessione unanime delle monache di San Domenico di Viterbo, che nel caso della Tondi, rinunciarono alla dote che doveva versare all’ingresso in monastero. Accolta tra le domenicane, dopo un periodo di prova, il girono 7 maggio 1730, Maria Cristina Tondi fece la sua professione di fede e cambiò il suo nome di battesimo, in suor Maria Colomba di Santa Maria della Croce.
Dopo l’ingresso in Monastero non ebbe più contatti con il mondo esterno.
Col passare del tempo, cresceva la fama di santità di suor Maria Colomba di Santa Maria della Croce. Tale fama si estese non solo tra le monache sue le consorelle ma in tutto il territorio del viterbese.
Suor Maria Colomba è ricordata per la sua perfetta e indiscussa obbedienza, il servizio agli altri, e le continue e quotidiane penitenze che si infliggeva e il più totale distacco dalle cose terrene. Donna di profonda preghiera, a volte cadeva in estasi.  Oltre a dormire stesa sopra una croce, è stata documentata la sua compartecipazione ai dolori della Passione.

Devota a S. Caterina da Siena e a S. Rosa da Lima
Devota a santa Caterina da Siena e a santa Rosa da Lima, oltre a proporle come modello di vita religiosa, nelle loro mortificazioni e nel loro apostolato, riuscì a stabilire nel convento una giornata mensile di adorazione del Santissimo Sacramento.
Tra i documenti dell’epoca, si riporta che suor Maria Colomba di Santa Maria della Croce aveva il dono della profezia.

Sua morte
In convento si sforzò sempre di essere una monaca esemplare ed attiva, anche s’ammalò di una grave infermità che la condusse alla tomba.
Dopo la sua morte, avvenuta il giorno 2 dicembre 1743, suor M.C. era stata sepolta sotto l’altare del coro della chiesa del monastero di S. Domenico.

Il processo per la beatificazione
Crescendo la fama di santità per suor Maria Colomba di Santa Maria della Croce, nel 1743, su indicazione del vescovo Alessandro Degli Abbati, venne avviata la fase diocesana della causa di beatificazione. Si volevano raccogliere le testimonianze sull’assenza di culto pubblico (secondo i decreti emanati da Urbano VIII nel 1625 e nel 1634 che avevano riformato la procedura relativa). Il postulatore prescelto dalle monache del monastero era il domenicano, padre Domenico Alberto Vitalini.
Con il cardinale Giacomo Oddi, vescovo di Viterbo, negli anni 1766-67 riprese il processo per la beatificazione di suor Maria Colomba di Santa Maria della Croce.
Nel febbraio del 1767 si fece anche la ricognizione del luogo della sua sepoltura perché le monache temevano che l’umidità del luogo e l’acqua entrata in occasione di alcune grandi piogge avesse potuto rovinare la cassa e danneggiare anche i resti di suor Maria Colomba.
Dopo la riesumazione della salma, i suoi resti vennero sistemati in una nuova cassa che fu deposta in un nuovo sepolcro. Il giorno 19 settembre 1787 venne emesso il decreto di introduzione della causa e nel 1788 si concluse la fase diocesana con la pubblicazione della “Positio super non cultu”.
Purtroppo il processo s’interruppe per molti anni e venne ripreso nella seconda metà dell’Ottocento tra gli anni 1856-1872, quando nella diocesi di Viterbo venne deciso di raccogliere le nuove testimonianze che riguardavano la fama di santità di suor Maria Colomba di Santa Maria della Croce e le grazie ricevute grazie alla sua intercessione.
Con la fase relativa all’ esame degli scritti, tra cui le lettere scritte a suo padre e al suo direttore spirituale, la causa si fermò nuovamente.
Nell’Archivio dell’antica diocesi di Viterbo, tra i documenti dei “Processi di beatificazione e canonizzazione”, esiste la sezione relativa a Suor Maria Colomba di S. Maria della Croce, a cui è assegnato il titolo di venerabile.
Nel 1909 vennero pubblicati due saggi biografici su suor Maria Colomba di Santa Maria della Croce; l’uno sulla rivista il Rosario mentre l’altro fu edito in maniera autonoma. Il suo nome compare nella “Relatio” del 1935 e nell’indice delle cause della postulazione generale dell’Ordine dei Domenicani.
 


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2022-04-21

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